i Vini

Bottiglie d’Artigianato

Le bottiglie d’artigianato sono quelle prodotte come Gaspare Buscemi, ma anche quelle dei viticoltori ai quali Buscemi fornisce, insieme a sua moglie e a sua figlia, l'assistenza tecnica e i servizi di cantina.

Si chiamano così perché contengono i vini d’artigianato: vini non modificati nei loro valori originari e non standardizzati da ripetibili per quanto avanzate tecnologie industriali. Vini capaci di reggere gli anni e di crescere qualitativamente nel tempo perché fatti a mano secondo le regole dell'alta qualità. Vini che nascono da uve raccolte e lavorate in condizioni di massima freschezza e sanità, con mosti ottenuti attraverso processi naturali di fermentazione e di stabilizzazione chimico-fisica, senza ricorrere a stabilizzanti specifici.

com’è fatto
il vino d’artigianato?

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Con uve di qualità, prodotte da viticoltori in un rapporto di collaborazione che rispetta e sostiene le diverse professionalità e garantisce la loro qualità.

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Con attrezzature costruite ad hoc: dalla lavorazione delle uve all’imbottigliamento, ogni operazione è eseguita manualmente usando attrezzature proprie, che assicurano lo svolgimento dei naturali processi della trasformazione in vino – presupposto fondamentale della lavorazione artigianale.

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Con il tempo. I vini Gaspare Buscemi giungono alla necessaria completezza organolettica naturalmente, senza l’impiego di tecnologie avanzate, stabilizzanti, correzioni e con un minore impiego di anidride solforosa.

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In bottiglia: tutte le bottiglie sono chiuse con il tappo di sughero e sostano coricate in bottiglieria per il collaudo della tenuta di tappatura e la verifica dell'evoluzione del vino. Il sughero assicura gli apporti e lo scambio necessari alla positiva evoluzione del vino in bottiglia.

Saper aspettare.
Nel tempo la qualità
del vino evolve.

Gaspare Buscemi crede nei vini che sanno invecchiare.
Nel tempo la loro struttura si fa più sostenuta, l'equilibrio si perfeziona fino alla sfericità (come diceva Luigi Veronelli) e l'aromaticità, inizialmente solo floreale e fruttata acquista sempre maggior complessità.

I vini bianchi si arricchiscono delle note di miele e di confettura di fiori e frutti bianchi e gialli, ma anche di sentori di spezie, di frutta secca, di sottobosco di funghi pregiati fino al tartufo, mentre il colore accentua la sua intensità ma senza decadere.

Nei vini rossi la frutta inizialmente presente – rossa e blu-viola – diventa sensazione di confettura, alla quale si aggiungono presto le note del sottobosco, e poi quelle del caffè, del cacao, delle spezie più aromatiche (cannella, chiodi di garofano…) e dei tabacchi biondi. Il colore prende toni sempre più mattonati e aranciati.